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18/4/2020 0 Commenti

Il richiamo di Antonello Soro al Ministro Bonafede

Il 17 aprile il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha indirizzato una comunicazione al Ministro della Giustizia, On. Bonafede (la trovate qui).
Non è la prima volta - e a voler essere realisti probabilmente non sarà nemmeno l’ultima – che il Garante solleva dubbi rispetto a provvedimenti e iniziative dell’esecutivo e/o della PA, sottolineando potenziali criticità dal punto di vista della privacy e, alla base, il mancato coinvolgimento del Garante a livello preventivo. Ricordiamo in particolare il messaggio critico dell’Autorità alla vigilia dell’applicazione della fatturazione elettronica (disponibile qui).
Antonello Soro ricorda come prevenire sia meglio che curare, e quindi come l’approccio corretto sia quello di coordinarsi con il Garante durante la progettazione delle iniziative, in modo da evitare la necessità di successive revisioni e relativi imbarazzi.
Ma quali sono i macro-temi sollevati dal Garante?
Riguardano la scelta della piattaforma e dell’applicativo da indicare, ai fini della celebrazione da remoto del processo penale. Si tratta essenzialmente degli strumenti di videoconferenza.
Il Ministero della Giustizia avrebbe individuato un fornitore di servizi con sede negli Stati Uniti – Microsoft Corporation – in apparenza senza i necessari approfondimenti sui dati che sarebbero conservati e/o accessibili da parte del fornitore, così come sugli aspetti di trasferimento internazionale dei dati che la scelta di un soggetto basato negli Stati Uniti inevitabilmente solleva.
Non si tratta affatto di questioni marginali. La normativa ed in particolare l’arcinoto GDPR, considera i dati relativi a condanne penali e reati (inclusa l’esistenza di un processo a carico di un soggetto e connesse misure di sicurezza) come meritevoli di un livello particolarmente alto di tutela. Attendiamo la risposta del Ministero per capire se e quali valutazioni fossero state fatte.
Avv. Cosetta Masi
Foto
Avvocato del Foro di Vicenza, esperta di diritto della privacy e delle nuove tecnologie.
Collabora con l’ITLL (Information Technology Law Lab) dell’Università di Padova ed è tra i fondatori di Enterprise OSS, associazione che riunisce diversi profili professionali per la diffusione dell’approccio Open Source alle tecnologie.
Affianca l'attivtà dello Studio Michieli - Zanon in materia di tutela dei dati personali.
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